Caricamento in corso

Morgan: I costruttori di auto sportive britanniche hanno urgente bisogno di chiarezza sul 2030

Il CEO di Morgan, Steve Morris, ha lanciato un appello urgente al governo britannico affinché fornisca chiarezza sulle normative che riguarderanno il settore automobilistico a partire dal 2030. La storica casa automobilistica britannica, nota per i suoi veicoli sportivi iconici e artigianali, ha avvertito che “l’orologio sta ticchettando” per lo sviluppo di un’auto elettrica, ma la mancanza di indicazioni precise rischia di compromettere i piani futuri dell’azienda.

L’incertezza normativa

Nel 2020, il governo del Regno Unito ha annunciato l’intenzione di vietare la vendita di nuove auto a benzina e diesel a partire dal 2030, come parte di un più ampio piano per raggiungere l’obiettivo di zero emissioni nette entro il 2050. Tuttavia, non è ancora chiaro se questa regola si applicherà a tutti i costruttori di automobili, compresi quelli di nicchia come Morgan, che produce un numero limitato di veicoli ogni anno.

Morris ha sottolineato che, senza una chiarezza normativa, è difficile per l’azienda pianificare investimenti a lungo termine. “Se dovremo passare all’elettrico entro il 2030, dobbiamo saperlo ora. Lo sviluppo di un’auto elettrica richiede tempo, risorse e un impegno significativo. Non possiamo permetterci di aspettare fino all’ultimo minuto”, ha dichiarato.

La sfida per i costruttori di nicchia

Morgan, fondata nel 1909, è uno dei pochi costruttori automobilistici britannici rimasti che produce auto sportive artigianali. Con una produzione annua di circa 800 veicoli, l’azienda rappresenta un segmento di mercato molto specifico. A differenza dei grandi produttori di auto, le case automobilistiche di nicchia come Morgan hanno risorse limitate e devono affrontare sfide uniche nella transizione verso l’elettrificazione.

“Non siamo come i grandi marchi che possono investire miliardi in nuove tecnologie. Per noi, ogni decisione è cruciale e deve essere presa con attenzione”, ha spiegato Morris. La mancanza di chiarezza sulle normative future rischia di mettere a rischio la sopravvivenza stessa di aziende come Morgan, che potrebbero trovarsi impreparate ad affrontare i cambiamenti del mercato.

Il futuro elettrico di Morgan

Nonostante le incertezze, Morgan sta già esplorando opzioni per un futuro elettrico. L’azienda ha presentato nel 2016 il prototipo EV3, un’auto elettrica basata sul design classico delle sue vetture, ma il progetto non è mai entrato in produzione. Morris ha confermato che l’azienda sta lavorando a nuove soluzioni, ma ha ribadito che senza una chiarezza normativa, è difficile procedere con decisioni definitive.

“Vogliamo fare la nostra parte per un futuro più sostenibile, ma abbiamo bisogno di sapere quali saranno le regole del gioco. Il governo deve fornire indicazioni chiare e tempestive”, ha aggiunto.

Un appello al governo

L’appello di Morgan si unisce a quello di altri costruttori automobilistici britannici e dell’industria in generale, che chiedono al governo di fornire una roadmap chiara per la transizione verso l’elettrificazione. Mentre il settore automobilistico globale si muove verso un futuro a basse emissioni, i costruttori di nicchia rischiano di essere lasciati indietro se non verranno supportati da politiche adeguate.

Il governo britannico ha finora mantenuto una posizione ambigua riguardo alle esenzioni per i produttori di nicchia, lasciando aziende come Morgan in una situazione di incertezza. Con il 2030 sempre più vicino, il tempo per agire sta rapidamente esaurendo.

Conclusione

Morgan rappresenta un pezzo di storia automobilistica britannica, ma il suo futuro dipende dalla capacità di adattarsi ai cambiamenti del mercato e delle normative. La richiesta di chiarezza da parte di Steve Morris è un monito per il governo: senza indicazioni precise, il rischio è che aziende iconiche come Morgan possano trovarsi in difficoltà, mettendo a repentaglio non solo posti di lavoro, ma anche un patrimonio culturale e industriale unico.

Il messaggio è chiaro: il “ticchettio” dell’orologio si fa sempre più forte, e il tempo per agire è ora.

Commento all'articolo