Dodge Charger abbandona il V8 per un sei cilindri in linea e l’alimentazione elettrica
La nuova muscle car ha cinque posti a sedere, raggiunge i 100 km/h in 3,3 secondi e promette livelli di rumorosità da Hellcat, anche in versione EV
È stata presentata l’ottava generazione della Dodge Charger, che abbandona il suo storico motore Hemi V8 per scegliere tra un sei cilindri in linea e una batteria elettrica.
Il motore a combustione della nuova Charger Daytona è il sei cilindri in linea Hurricane da 3,0 litri biturbo della Jeep Grand Wagoneer. Denominato Sixpack, eroga 420 CV (“potenza standard”) o 550 CV (“potenza elevata”) alle quattro ruote.
Dodge non ha ancora fornito statistiche dettagliate sulle prestazioni delle muscle car Sixpack. Ciò che il marchio americano ha elaborato, tuttavia, è il potenziale della Charger Daytona EV.
The range-topping Scat Pack features dual permanent-magnet synchronous motors with silicon-carbide inverters, producing a combined 630bhp and 627lb ft as standard.
Using the Powershot, a 15.0sec overboost mode whose name references the traditional shot of nitrous oxide in drag racers, output is boosted to 670bhp – nearly as much as in the wild 707bhp V8 Charger Hellcat.
This enables the Scat Pack to dispatch the 0-60mph sprint in 3.3sec, despite weighing all of 2648kg. Covering a quarter-mile is said to take 11.5sec and top speed is rated at 134mph.
For reference, the Tesla Model S Plaid electric saloon’s tri-motor set-up produces 1020bhp, giving it a 0-60mph time of 2.4sec and a claimed quarter-mile time of 9.2sec.
Le vetture Scat Pack possono essere equipaggiate opzionalmente con il Track Pack, che mira ad aumentare le prestazioni in curva. Le molle vengono irrigidite e gli ammortizzatori monotubo vengono sostituiti da unità adattive, mentre i freni a disco vengono sostituiti da unità Brembo con un diametro di 410 mm. Inoltre, la Charger Daytona ha un assetto sfalsato e monta pneumatici Goodyear Eagle F1 Supercar 3 da 305 mm all’anteriore e 325 mm al posteriore.
Nella Charger Daytona R/T, la potenza del sistema a doppio motore è ridotta a 456 CV (496 CV con Powershot) e 404 lb ft.
Raggiunge le 100 miglia orarie da fermo in 4,7 secondi e completa lo sprint sul quarto di miglio in 13,1 secondi. La sua velocità massima è di 137 miglia orarie, leggermente superiore a quella indicata per lo Scat Pack con un assetto più corto.
La R/T riceve anche freni leggermente più piccoli (354 mm di diametro), molle più morbide, ammortizzatori regolati per il comfort e cerchi da 18 pollici, anziché i 20 della Scat Pack.
Le varianti elettriche della Charger Daytona sono dotate di un’architettura elettrica a 400 V e di un pacco batterie da 100,5 kWh (93,9 kWh utilizzabili). Ciò consente un’autonomia di 317 miglia tra una carica e l’altra nella versione R/T, secondo il ciclo di prova EPA degli Stati Uniti (più severo del ciclo WLTP utilizzato in Europa). Il più potente Scat Pack offre 260 miglia.
La batteria può essere caricata fino a 183 kW, consentendo una carica del 20-80% in 27 minuti.
Dodge ha dichiarato che la batteria è in grado di scaricare energia fino a 550 kW, più dei 500 kW massimi assorbiti dai due motori della Scat Pack. Ciò lascia intendere la possibilità di varianti elettriche fino a 738 CV in un secondo momento.
In effetti, la casa madre Stellantis ha dichiarato in precedenza che la piattaforma STLA Large alla base della Charger Daytona consentirà di raggiungere tempi da 0 a 100 miglia orarie di 2,0 secondi. La casa madre ha fatto riferimento al V8 Hellcat come punto di riferimento per le potenze, lasciando intendere che il modello potrebbe sopravvivere al passaggio all’energia elettrica.
Le EV ricevono un generatore di suono esterno Fratzonic, come quello presente sulla Abarth 500e, che si dice le renda rumorose quanto la Hellcat.
Per il resto, le Charger Daytonas a combustione ed elettriche sono indistinguibili l’una dall’altra. Saranno offerte in versione a due e quattro porte, con le due porte elettriche che arriveranno sulle strade statunitensi entro la fine del 2024.
Dal punto di vista estetico, la Charger Mk8 si ispira chiaramente alla leggendaria Mk2, con una linea del tetto filante e fari ben integrati in una griglia anteriore oscurata. In un ulteriore riferimento al patrimonio Dodge, la griglia porta il logo triangolare “Fratzog”, utilizzato per l’ultima volta su una vettura del marchio nel 1976.
Nella parte posteriore, la nuova vettura mantiene la caratteristica barra luminosa a LED della Mk7, ma con un design rettangolare che ricorda anche la Dodge Challenger più piccola.
All’interno, la Charger Daytona offre la possibilità di scegliere tra un display digitale da 10,25 o 16,0 pollici, affiancato da un touchscreen per l’infotainment da 12,3 pollici orientato verso il guidatore.
I posti a sedere sono cinque, con la panca posteriore divisa 60/40 che può essere abbattuta per aumentare la capacità dei bagagli.
I prezzi per gli Stati Uniti non sono ancora stati annunciati. Un portavoce dell’azienda ha dichiarato ad Autocar che Stellantis non ha attualmente in programma un lancio nel Regno Unito.
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